venerdì 19 settembre 2008

Lettera di Raspa e Ottaviano a Bologna 7

Bologna, 15 luglio 2008



Gentile direttore,
le scriviamo in considerazione della straordinaria attenzione che Avvenire e Bologna 7 dedicano da sempre ai temi della famiglia.
Dopo il febbraio di quest’anno, quando le ACLI decisero di aderire alla petizione promossa dal Forum delle Associazioni familiari, raccogliendo le firme “Per un fisco a misura di famiglia”, sapevano che stavano sposando una causa importante e necessaria, poiché, oramai da diversi anni, le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani sono in prima linea per la promozione di un sistema fiscale più attento alle esigenze delle famiglie.
In particolare, le ACLI dell’Emilia-Romagna hanno posto al centro della propria azione lo storico ruolo di agenzia educativa alla vita sociale, politica e contano insieme al vostro sostegno di apportare ulteriori tasselli, quali eventi formativi, momenti di discussione e approfondimento, per contribuire a realizzare un fisco davvero “family friendly”.
Infatti, come ACLI eravamo – e siamo – consapevoli del fatto che il sostegno a una iniziativa di questo genere sarebbe stato fondamentale per sensibilizzare il governo verso una riforma del sistema fiscale in grado di prevedere l’introduzione, anche in Italia, del quoziente familiare.
Quello che invece non immaginavamo è stata la grande quantità di firme raccolte, quasi 28.000 sottoscrizioni a livello nazionale da parte di tutto il sistema ACLI e una grande partecipazione dell’Emilia Romagna, che con circa 4000 sottoscrizioni è la riprova del pressante desiderio dei cittadini emiliano romagnoli, di modificare l’attuale sistema fiscale, di fatto inadeguato a tener conto dei reali bisogni delle famiglie.
Con questa nostra lettera pertanto vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno permesso questo risultato, poiché non sarebbe stato possibile senza l’aiuto, l’impegno e il coinvolgimento degli organi di informazione come il vostro ed i cittadini.
Abbiamo intrapreso un percorso di sostegno alla famiglia che nel corso del tempo ha raccolto i consensi di quanti, come noi, riconoscono l’insufficienza del sistema fiscale italiano e si adoperano, quindi, per una sua modifica. Ma la strada è ancora lunga. Purtroppo il recente documento di programmazione economica e fiscale presentato dal governo, non è chiaro sul quoziente familiare, segno di un impegno che non ha ancora trovato un epilogo, ma anzi deve continuare incessantemente.
Sarà dunque, ancora una volta, fondamentale il contributo e la perseveranza di tutti perché non si abbassi l’attenzione e perché si continui a far sentire la richiesta di una maggiore equità fiscale.

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