mercoledì 30 luglio 2008

Lavoro e Fede cristiana, se ne parla alle Acli di Piacenza

Il lavoro e l’attenzione ai lavoratori sono sempre stati elementi identitari della nostra associazione. Con questa consapevolezza i circoli ACLI di Piacenza “Domenico Novara” “Achille Grandi” e “Centro Città” hanno organizzato tre incontri di riflessione sul tema “Lavoro e fede cristiana” nei giorni di mercoledì 16 aprile, 7 e 28 maggio 2008. Senza dubbio un argomento di attualità che è stato affrontato successivamente anche dalla Consulta Diocesana di Piacenza con un incontro intitolato LAVORO E VANGELO
Durante questi incontri, con il prezioso contributo di don Gigi Bavagnoli responsabile della pastorale del lavoro della diocesi Piacentina, che ha accettato con entusiasmo di partecipare e guidare il dibattito, si è cercato di capire se in una società in continua trasformazione, dove il lavoro si caratterizza sempre più da una flessibilità spinta e da una precarietà eccessiva che creano insicurezze, paure e spiccato individualismo, è ancora possibile promuovere il lavoro quale impegno di vita e luogo di fede.
Don Bavagnoli ha iniziato leggendo e commentando due passi dell’esortazione apostolica di Giovanni Paolo II “Christi-fideles laici”: il n.4 che predica la carità come anima e sostegno della solidarietà e il n. 43, che esprime l’esigenza di porre l’uomo al centro della vita economico-sociale. Durante il dibattito si è parlato di licenziamenti, flessibilità, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, del rapporto tra diritto al lavoro e meritocrazia. E’ emerso che la carità non deve essere compassionevole ma inserita nei criteri in cui agiamo; che bisogna uscire dal gap degli estremismi e trovare la giusta via di mezzo tra i due opposti. Il problema è sociale ed economico e non si potrà mai parlare di politica del lavoro fino a che al centro non verrà messa la famiglia. Ma perché questo avvenga dobbiamo esserci tutti. E le Acli sono a testimoniare, anche attraverso queste iniziative, che la costruzione del cambiamento viene dal basso.

Terzo seminario di studio a cura del circolo Acli Achille Grandi

Il circolo ACLI Achille GRANDI Invita a partecipare al III° appuntamento del ciclo di seminari dal titolo:
Quali proposte per l’innovazione delle politiche municipali?
“Integrazione culturale tra clandestinità e forme di tutela”
Modera
Manuel OTTAVIANO Presidente del circolo A. Grandi
Relazioni
Silvio NOCE esperto in materia di privacy
“le impronte digitali e tutela della privacy”
Luigi PETTI resp. servizio immigrati del Patronato ACLI
“il fenomeno migratorio sul territorio provinciale esperienze e azioni di tutela”
Rossella POGGIOLI Magistrato PdR di Bologna
“il quadro normativo di riferimento”
Giovedì 16 ottobre 2008 ore 18:00
Via delle Lame, 116 – Bologna

Secondo seminario di studio a cura del circolo Acli Achille Grandi



Il circolo ACLI Achille GRANDI
Nell’ambito del ciclo di incontri di studio e approfondimento:
Quali proposte per l’innovazione delle politiche municipali?
Invita a partecipare al II° seminario:
“Dal PRG al PSC analisi di un processo evolutivo e prospettive”
Modera
Manuel OTTAVIANO Presidente del circolo A. Grandi
Relazioni
Giovanni DE MARCHI ex DG progr. territoriale Regione Emilia-Romagna
Daniele SENZANI Professore di Istituzioni di diritto pubblico,
Università di Bologna
Giovedì 18 Settembre 2008 ore 18:00
Via delle Lame, 116 – Bologna

Contributi Acli per le amministrative del 2009 : cinque seminari, su altrettanti temi, proposte per la città del futuro


“Il federalismo fiscale tra processi di riforma e ruolo degli enti locali” è stato il tema del primo appuntamento del ciclo di incontri di studio e approfondimento per nuove proposte per l’innovazione delle politiche comunali. L’iniziativa – organizzata dal circolo Acli Achille Grandi in collaborazione con l’Ordine degli avvocati di Bologna – si è svolta giovedì 19 giugno, ore 17 in via Lame 116 a Bologna, e ha previsto interventi di Andrea Morrone Docente Università di Bologna e di Giorgio Macciotta Consigliere Cnel: ha moderato Manuel Ottaviano, vice presidente regionale Acli Emilia Romagna.
I prossimi incontri (uno al mese da settembre a dicembre 2008) riguarderanno i temi dell’urbanistica (Dal Prg al Psc analisi di un processo normativo evolutivo e prospettive), l’immigrazione (L’integrazione culturale tra clandestinità e sviluppo economico), il sistema sociosanitario (Welfare e salute. Forme di tutela per la qualità della vita) ed economia (La disciplina delle reti: dai distretti al ruolo dell’information tecnology).

Interessante iniziativa del circolo Acli Achille Grandi di Bologna

Il circolo ACLI Achille GRANDI
Invita a partecipare al I° appuntamento
del ciclo di seminari dal titolo:
Quali proposte per l’innovazione delle politiche municipali?
“Il federalismo fiscale tra processi di riforma e ruolo degli enti locali”
Modera
Manuel OTTAVIANO Presidente del circolo A. Grandi
Relazioni
Andrea MORRONE Docente Università di Bologna
Giorgio MACCIOTTA Consigliere CNEL
Giovedì 19 giugno 2008 ore 17:00
Via delle Lame, 116 – Bologna

LE ACLI EMILIA ROMAGNA DAL CARD.ERSILIO TONINI

DOMENICA 20 LUGLIO 2008 le Acli hanno parteciperanno alla S. Messa celebrata dal Card.Tonini presso la Chiesa di S. Teresa a Ravenna alle ore 9,30. Successivamente, alle ore 17,00, sono stati ricevuti per un cordiale saluto di auguri; in diretta durante l’incontro sono giunti telefonicamente gli auguri del presidente Nazionale Acli Andrea Olivero che conversando con il Cardinale ha ricevuto parole di grande stima ed incoraggiamento per le acli. Al termine dell’incontro Il card.Tonini ha benedetto il primo logo in Mosaico “bizantino” Acli.

Ufficio Comunicazione .

Infortunistica Stradale: nuono servizio di consulenza attivato dalle Acli di Reggio Emilia


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martedì 22 luglio 2008

I Volontari aclisti ravennati al parlamento europeo


COMUNICATO STAMPA Bologna,24-06-08.


Si è svolta lo scorso 18 giugno, la visita al Parlamento europeo di Strasburgo da parte del gruppo Acli, guidati dal presidente regionale dell’associazione, Walter Raspa. Il viaggio è stato organizzato dal capogruppo di Ravenna Bruno Pini in occasione del 15° anniversario di fondazione delle Acli e del 150° della costituzione del Parlamento Europeo. La visita si è articolata in due momenti: l’incontro con Margherita Bruzzone, funzionario del settore Comunicazione e assistente dell’eurodeputato Paolo Costa (Margherita), giunto solo in un secondo momento perché trattenuto dalla discussione sul no dell’Irlanda alla ratifica del Trattato di Lisbona. Al termine dell’incontro e del successivo dibattito ci si è trasferiti nell’aula del Parlamento, gremita, dove erano in corso le votazioni su alcuni emendamenti. Qui la seconda parte della visita: verso le 12 è iniziato l’intervento di Asma Jahangir, (relatrice speciale sulla libertà di culto e di religione al Consiglio dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite) invitata a Strasburgo in occasione dell’Anno europeo del Dialogo Interculturale, durante il quale, però, molti parlamentari hanno lasciato l’aula.
Struttura e funzioni del Parlamento europeo
L’edificio, un imponente costruzione in stile moderno a forma di emiciclo, grande all’incirca quanto 33 campi di calcio, è stato costruito con grandi ed ampie vetrate che simboleggiano la trasparenza dei lavori parlamentari. Nato nel 1958, ha svolto un ruolo sempre più importante: se nella sua prima fase aveva principalmente il compito di dare ammonimenti su questioni importanti ma non poteva legiferare e i suoi membri venivano eletti dai parlamenti nazionali, dal 1979 si ha l’elezione diretta da parte dei cittadini europei; oggi conta 775 deputati, dei quali 78 della delegazione italiana. Se il Trattato di Lisbona sarà ratificato entro l’anno, i parlamentari si ridurranno a 751 e quelli italiani a 73, per consentire la partecipazione anche agli stati più piccoli.
Le lingue ufficiali sono 23, compreso il gaelico d’Irlanda e le lingue di Romania e Bulgaria, annesse lo scorso anno. I deputati non si iscrivono a partiti, ma a “famiglie politiche”: tra le più rappresentate quella del partito popolare con 278 membri e del partito socialista con 215. I deputati non sono divisi in base alla propria nazionalità, bensì mescolati, ed intervengono parlando nella loro lingua madre che viene tradotta simultaneamente nelle 23 lingue . Circa 6000 persone tra funzionari e assistenti lavorano qui; in Italia, il Parlamento ha le sue sedi nazionali a Roma e Milano, nei cosiddetti Uffici di informazione, che svolgono un ruolo di mediazione tra la sede centrale e il cittadino. Ci sono 20 Commissioni parlamentari che si occupano di tutti i settori della vita pubblica, dalla politica estera al bilancio, oltre alle commissioni ad hoc, che devono approfondire le questioni di attualità come quella sul cambiamento climatico, ad esempio, presieduta dall’on. Sacconi. Il Parlamento ha un mandato di 5 anni, le ultime elezioni risalgono al 2004. Il Trattato di Lisbona, se ratificato entro l’anno, darebbe più poteri legislativi al Parlamento e allungherebbe il periodo in cui rimane in carica il presidente per rendere più continuativa l’attività di questa realtà istituzionale. Strasburgo fu scelta come sede del Parlamento europeo perché terra di confine tra Francia e Germania, in lotta tra loro per secoli, e da quel momento in poi avrebbe dovuto invece simboleggiare la pace tra i popoli. L’assistente ha poi risposto alle nostre domande.
Quale sarà l’orientamento dell’Unione europea in merito alla produzione dei biocarburanti che sta portando via i cereali destinati al fabbisogno alimentare, creando situazioni di emergenza in molti paesi del terzo mondo?
“Il dibattito è ancora in corso. Si tratterà di quantificare le esigenze per la coltura destinata ai biocarburanti e fare in modo che non possa interferire con i bisogni alimentari, è in atto un dibattito globale che non può prescindere dai tanti fattori chiamati in causa, come lo sviluppo dell’agricoltura, il prezzo del carburante che aumenta di giorno in giorno, le esigenze di eco sostenibilità che si fanno sempre più impellenti”.
La mancanza di un’unica lingua parlata in tutto il continente, la diversità culturale tra le varie nazioni non rendono ancora più difficile creare il senso di appartenenza all’Unione europea?
“Se è vero che ciascun paese è orgoglioso delle proprie radici, la diversità tra i vari Paesi è in realtà una sfida che vedo positivamente. I giovani, ad esempio, sono abituati a viaggiare e studiare all’estero (si pensi agli Erasmus), sono curiosi di incontrare persone e culture diverse. Il motto di quest’anno, Uniti nella diversità, sottolinea come l’Europa debba essere luogo di confronto e di incontro”.
Perché è così difficile informarsi sulle direttive dell’Ue?
“Gli strumenti per farlo ci sono: l’Ufficio informazioni in Italia, la Gazzetta Ufficiale, il sito internet forniscono le informazioni sui documenti approvati”.
L’intervento di Paolo Costa
A questo punto del dibattito è intervenuto l’on. Paolo Cosa per approfondire la questione. Non si tratta tanto di un difetto di comunicazione o di informazione, ha dichiarato, perché anche se i cittadini fossero informati su ciò che succede, non diamo per scontato che approverebbero. Manca piuttosto l’entusiasmo per l’Europa, che non è più quella degli anni ’50 e ’60, in cui fu lei a tirarci fuori dalla palude della guerra, ad aprire i mercati per le esportazioni dei prodotti industriali da un Paese all’altro, ad obbligare Francia e Germania a fare la pace, a tenere a freno le spinte seccessionistiche nei Paesi Baschi e nei Balcani, a portare insomma pace e prosperità per un lungo periodo. Prima l’Europa era il centro del mondo ed un piccolo fuoco di instabilità poteva avere conseguenze disastrose a livello internazionale, mentre oggi sono i conflitti in Siria, Iraq, Palestina ad avere questa caratteristica. Non c’è prosperità, il prezzo del petrolio aumenta e a ciò si può far fronte solo se l’Europa è davvero unita, diventando un unico produttore o un unico compratore. Il Trattato di Lisbona, in modo ancora titubante, cerca di conferire più poteri all’Ue, che con 500 milioni di elettori può competere con le grandi potenze emergenti: India, Cina, Indonesia, Brasile. In questo momento, nei Paesi in cui c’è la crisi economica, si pensa che la colpa sia dell’Europa unita, questo perché i capi di governo, quando ci sono risultati positivi, si accaparrano il merito e quando invece le cose vanno male, se la prendono con Bruxelles. Siamo in un periodo difficile, in cui non è più possibile tornare indietro: il prezzo dei carburanti non potrà scendere più di tanto. Sui biocarburanti, poi, l’Europa non ha il potere di legiferare, ma solo di dire: il 20% dei carburanti dovrà provenire da fonti alternative entro il 2020, nient’altro. Se in passato le decisioni dell’Europa venivano viste come una manna, oggi i capi di governo le accettano o le rifiutano in base a criteri meramente opportunistici”.
All’on. Costa, Walter Raspa ha chiesto un’opinione circa il mancato riconoscimento delle radici cristiane dell’Unione europea, al che l’on. Costa ha risposto che in fondo, se si legge attentamente l’articolo sui diritti fondamentali del cittadino europeo, si ritrova tutto il messaggio cristiano, anche se non è stato scritto in modo esplicito.
In seguito ci si è spostati nell’aula del Parlamento per ascoltare uno stralcio del discorso di Asma Jahangir sul dialogo interculturale. Quale relatrice dell’Onu il suo compito è quello di segnalare gli ostacoli all’interno delle comunità in cui sono presenti diverse etnie. Il Parlamento europeo ha sottolineato il ruolo fondamentale delle donne per la creazione del dialogo, è stato dichiarato nell’introduzione ai lavori, e Asma Jahangir ha lavorato molto in questo senso, attraverso varie iniziative. Si è poi sottolineata l’eccezionalità della sessione che nell’Anno europeo della Pari Opportunità ha voluto invitare una testimone che lo scorso anno ha pagato con il carcere la sua attività a favore del diritto alla libertà di culto.
La Jahangir ha ringraziato il Parlamento per essere stata invitata ed ha posto l’accento su alcune questioni che stanno alla base del dialogo interculturale: innanzitutto, per dialogo interculturale si intenda anche dialogo interreligioso, dato che la fede religiosa è parte del patrimonio culturale della persona, ma è altresì importante che anche a chi è ateo vengano garantiti gli stessi diritti .E’ importante riconoscere il contributo delle comunità ospiti alla comunità ospitante dal punto di vista culturale, ma rimane compito del governo e della società civile creare spazi per favorire il dialogo fra diverse culture. Ha poi raccontato l’esperienza in due diverse missioni, in Israele, nei paesi occupati, e a Belfast, dove ha visto persone di diverso credo religioso convivere pacificamente, ma trovare ostacoli proprio nella società, dove si è imposta sempre più una mentalità radicale e intransigente e nelle stesse linee di pace costruite artificialmente dai governi. Ha poi puntualizzato che nel dialogo interculturale devono essere coinvolti anche gli atei e coloro che hanno perso la passione nella loro fede; le donne, che tendono ad essere emarginate e sono la prime ad essere colpite dalle violazioni del diritto alla libertà di culto; infine, anche gli artisti possono sicuramente offrire molto, con il loro talento, alla società che vuole diventare tollerante.
Anna Cavallo

LE ACLI, IL WELFARE E IL PIANO SOCIO SANITARIO

Bologna, 26 giugno 2008
COMUNICATO STAMPA

“Il ruolo delle ACLI emiliano-romagnole all’interno del sistema di welfare della Regione disegnato dal nuovo Piano Socio Sanitario Regionale”, questo è stato l’argomento di un incontro organizzato dalla Presidenza Regionale ACLI per dirigenti delle ACLI e dei Servizi.
Durante l’incontro è stato presentato il nuovo Piano Socio Sanitario Regionale che appena approvato, contiene una impostazione innovativa, non solo dal punto di vista dell’integrazione tra sociale e sanitario, ma anche dal punto di vista della governance territoriale, assegnando alle organizzazioni di Terzo Settore un ruolo importante.
Nella discussione tra i dirigenti presenti, si è concordato di proseguire la riflessione ed elaborare su questi temi una progettazione regionale, che consenta alla ACLI di essere protagoniste di questi cambiamenti nei vari territori.

Circolo Acli "Cittadino" - Forlì: Incontro pubblico con DON SERGIO SALA


Circolo Acli “Cittadino” – Forlì
Incontro pubblico con DON SERGIO SALA
Sabato 21 giugno 2008 ore 17.30
sul tema
“Un mondo disincantato?”Tra laicismo e riflusso
SALETTA En.A.I.P.via Campo di Marte, 166 –Forlì
La S.V. è invitata per informazioni: tel. 0543/60599

Ipsia Acli Forlì: presentazione libro di Michele Dotti


Le Acli nella Regione Emilia Romagna

PRESIDENZA REGIONALE ACLI

Le ACLI in Emilia Romagna sono diffuse su tutto il territorio. In ogni provincia esiste la sede provinciale (quindi 9 sedi provinciali) e poi ci sono 2 sedi zonali a Cesena e a Imola.
Come soggetto autorevole della società civile organizzata, le ACLI sono protagoniste nel mondo del cosiddetto “terzo settore”: il volontariato, il non profit, l’impresa sociale. Gli utenti raggiunti dai diversi servizi sono ogni anno tantissimi. I soci sono circa 30.000, comprendendo anche quelli delle associazioni specifiche e cioè U.S. Acli, Unasp, Centro Turistico e Lega Consumatori.
Le ACLI sono sempre state impegnate anche nella formazione professionale, tramite i centri ENAIP (Ente Acli di Istruzione Professionale), che possiamo trovare in 7 province: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini. Coniugando le esigenze del mercato con la propria tradizione formativa fondata sulla valorizzazione delle risorse umane, l’ENAIP vuole promuovere innovazione, sviluppo e socialità. Tra i suoi obiettivi, l’affermazione dei diritti di cittadinanza attiva e solidale degli strati sociali più deboli, la riqualificazione della formazione, l’educazione permanente.
Non dobbiamo comunque dimenticarci dei Centri di Assistenza Fiscale per lavoratori dipendenti e pensionati, che forniscono assistenza e consulenza completa e personalizzata nel campo fiscale e delle agevolazioni sociali. Con l’affidamento da parte dell’Inps di alcuni servizi dedicati alla persona e alla famiglia, nella nostra Regione quest’anno, sono state svolte circa 140.000 pratiche, tra modelli unici, 730, red e isee. Essi si trovano presso ogni sede provinciale e ogni sede provinciale, a sua volta, ha vari CAF zonali.
Il patronato, invece, svolge una funzione molto importante relativa soprattutto alle pratiche pensionistiche di ogni genere, messa in regola delle badanti, infortuni sul lavoro, informazione, assistenza e orientamento per i cittadini stranieri, diritti previdenziali, assistenziali e di cittadinanza, organizzazione di collaboratori e collaboratrici (Acli-colf). Anche qui le pratiche svolte sono sempre numerosissime.
Dobbiamo poi parlare anche dell’Unione Sportiva ACLI, riconosciuta dal Coni che sostiene, sviluppa e organizza attività motorie, ludiche e sportive per persone di ogni età o di ogni condizione, in particolare per chi è più esposto ad emarginazione fisica e sociale. In Emilia Romagna esistono 120 società sportive affiliate che contano circa 13.000 associati. Presso ogni sede provinciale ACLI, esiste la sede U.S. ACLI.
Stiamo cercando di sviluppare i CTA, ovvero i Centri Turistici Acli. Ora, nella nostra Regione, sono presenti nelle province di Modena, Bologna, Forlì e Ravenna. Si tratta di un servizio creato dal movimento per dare risposta alle esigenze di autorganizzazione del tempo libero espresse da tanti associati e oggi è una delle più attive associazioni di turismo sociale. Per il futuro il CTA sta approntando dei programmi riguardanti la valorizzazione del patrimonio turistico attraverso il turismo rurale, l’agriturismo e il turismo sostenibile.
In Emilia Romagna è attiva anche la Lega Consumatori, che, attraverso i propri consulenti aiuta i consumatori a risolvere le problematiche relative soprattutto al controllo dei prezzi, delle bollette, dei trasporti ferroviari e aerei, truffe, ricorso al giudice di pace, multe, sicurezza alimentare,ecc. Sono attivi 10 sportelli in tutta la Regione, nel 2007 la Lega Consumatori ha avuto 1.850 soci.

Acli regionali ricevute dal Card.Carlo Caffarra

PRESIDENZA REGIONALE ACLI
Bologna, 16 giugno 2008
COMUNICATO STAMPA
“La nuova Presidenza delle Acli regionali Emilia Romagna è stata ricevuta dal Card. Carlo Caffarra Arcivescovo di Bologna. Nel corso del cordiale incontro i dirigenti Acli hanno illustrato le attività e i servizi delle Acli Emilia Romagna.
Il Card. Caffarra ha espresso simpatia per il movimento aclista, per l’impegno a favore dei poveri, dei più deboli di questa società i cui i problemi sono oramai estesi in tutte le province, non solo a Bologna; e le Acli sono insieme alla Chiesa vicini e di aiuto agli ultimi.
I dirigenti Acli hanno condiviso le parole del Card. Caffarra sui problemi attuali della famiglia, dei giovani, del lavoro ed hanno ringraziato il Cardinale per la nomina ad Accompagnatore della vita cristiana per le Acli Regionali di Don Giampaolo Rocchi, della Diocesi di Rimini.
Al termine dell’incontro Il Presidente Regionale delle Acli Walter Raspa a nome delle Acli ha fatto dono al Cardinale del libro “ Il Vangelo secondo Ravenna “ di Andrè Frossard.
Erano presenti all’incontro, oltre al Presidente Regionale Walter Raspa, i Vice Presidenti Vincenzo Caiazzo e Manuel Ottaviano, Francesco Pinamonti, Paolo Rozzi e Francesco Murru, Presidente delle Acli provinciali di Bologna .